Oggi al bar con un’amica e mia collaboratrice, tra un caffè e un aneddoto sui rispettivi figli, abbiamo sviscerato un argomento serio e molto attuale.
Il congedo di maternità inizia sempre più tardi.
Complice lo smart working che si è fatto strada negli ultimi anni, molte mamme lavorano fino all’ultimo. Sono in forma, o forse si sentono in difetto verso l’azienda e non vogliono creare troppi problemi, o più comunemente preferiscono tenersi tutto il congedo obbligatorio per il post-parto.
E come dar loro torto?! Essere mamme, in Italia, è faticoso. Diventi un intralcio alla carriera, un peso per la società, l’ennesimo esborso economico. E i mesi totalmente retribuiti sono solo 5, poi devi accontentarti del 30%, far fuori le ferie, i permessi… e prima che il tuo pargolo compia un anno, sei già tornata in pista!
Ma aspetta… il focus del mio discorso è un altro. Lavorare fino a poco prima del parto ha sicuramente il vantaggio di tenere più tempo per il dopo, ma ha anche dei lati negativi.
La gravidanza è un periodo particolare, di attesa e di lentezza. La sonnolenza ti fa compagnia fin da subito e la stanchezza non tarda ad arrivare. Ti senti più pesante (e lo sei!), più… rallentata! E allora? Ascoltati. Ascolta il tuo corpo e ascolta il tuo bambino.
Come dici? Hai altri figli a cui badare? Delega. Nonni, babysitter, vicini di casa…
Lo so che credi di farcela. Sei una donna, una mamma, puoi fare tutto! Ma a che prezzo? Non riceverai un encomio se ti sbatti come un tappeto, nessuno si ricorderà di quando, ripiena come un cannolo, ti sei trascinata al lavoro. E soprattutto, non fregherà un piffero al tuo bambino!
E poi, come vuoi arrivare al parto? Stanca e sfiancata, o rilassata e riposata?
Mamma, non strafare! Ti lascio qualche tips, che sei libera di ignorare, ma poi… non dire che non te l’avevo detto!
- Ogni giorno, ritagliati qualche minuto per dialogare con il tuo bimbo nella pancia. Attenzione: ho scritto dialogare, non semplicemente parlare, perchè sono sicura che, se ti fermi, riuscirai a percepire le sue risposte agli stimoli.
- Ogni settimana, dì di no a qualcosa. Pulire i lampadari? No grazie. Cena con gli ex compagni che non sopportavi al liceo, figuriamoci adesso? Rinuncio, mi spiace.
- Ogni mese, dopo la consueta visita dal ginecologo, concediti uno sfizio: una fetta di torta in pasticceria, una tutina nuova per il piccolo, la pedicure…
- Ogni volta che vuoi, fermati e respira. Sdraiati comoda e immergiti in una visualizzazione. (Se non sai di cosa parlo, scrivimi! Te ne parlo volentieri)